Cina vs. Occidente: la guerra dei chip - Agenda Digitale

Chip, la fase 3 del Big Fund: obiettivo l’autosufficienza nella produzione

Il Big Fund o China Integrated Circuit Industry Investment Fund è il fondo di investimento per l’industria nazionale dei semiconduttori, per un totale di 48 miliardi di dollari per espandere la produzione interna dei microprocessori. L'obiettivo finale è rendere la Cina autosufficiente nella produzione di semiconduttori. Questa fase vuole supportare i macchinari di produzione di chip e creare un circuito di aziende di componentistica attorno al colosso Huawei. 

I divieti ai microchip cinesi

L'Occidente ha tentato diverse volte di porre dei freni all'espansione di questo settore, per esempio limitando le esportazioni in Cina di chip avanzati e strumenti per produrli per controllare le esportazioni dei chip verso il Medio Oriente. Inoltre, secondo il Wall Street Journal, gli Stati Uniti hanno limitato l’accesso della Cina al cloud computing americano, mentre la quota di Huawei nelle vendite nazionali di smartphone è cresciuta dal 7% al 13% nell’anno fino al secondo trimestre del 2023. 

Le preoccupazioni (forse) infondate dell’Occidente

Come conseguenza di questi divieti, la Cina non sono state in grado di produrre microprocessori all’avanguardia, mentre hanno realizzato microchip avanzati. Tanto che le aziende produttrici di semiconduttori cinesi sono diventate tra le più forti nel settore. Stati Uniti e Unione Europea hanno avviato delle verifiche per valutare l’effetto dell’accumulo di legacy chip da parte della Cina sulle infrastrutture critiche e sulla sicurezza della catena di approvvigionamento. Inoltre, anche se i microchip cinesi, in particolare quelli più complicati, come i microcontrollori e i processori analogici, sono superiori in quanto a design, ingegneria e affidabilità rispetto a quelli stranieri, comunque non sono riusciti a fare ulteriori passi avanti e potrebbero fornire solo il 14% del mercato nazionale entro il 2026. Si aggiunge anche la questione relativa i costi, che le aziende affermate riescono ad ammortizzare, dato che utilizzano le stesse attrezzature per molto tempo, mentre per le aziende cinesi, che stanno puntando a nuove capacità produttive, rappresenteranno grandi investimenti per diversi anni.

Fonte: Agenda Digitale