Fondo per l’innovazione della NATO: sostegno alle startup - Agenda Digitale

Un fondo NATO per la difesa

Il Fondo istituito dalla NATO deriva in primo luogo dal divario tecnologico con gli USA e anche dai conflitti mondiali attuali, tanto che è stato stanziato 1 miliardo di euro per le startup attive nel settore tecnologico per la difesa, in modo che possano svilupparsi e a competere con le aziende americane. Il programma è partito già a inizio 2024 in favore di 4 startup e con un investimento in 4 fondi di capitale di rischio dedicati alla deep tech.

Risolvere un fallimento di mercato

Infatti, secondo Andrea Traversone, socio amministratore del Fondo per l’Innovazione della NATO, il Fondo cerca proprio di risolvere un deficit di mercato legato agli investimenti in tecnologie delle società di capitale di rischio. Il fondo ha una tempistica più lunga di queste ultime per poter impiegare al meglio la grande quantità di capitale durante i cicli di ricerca e sviluppo.

I destinatari del Fondo

Tra le startup individuate c'è ARX Robotics, tedesca, specializzata nello sviluppo di sistemi terrestri autonomi dual-use per la sorveglianza e il trasporto, Fractile, che si trova a Londra e che si occupa di implementare i sistemi di intelligenza artificiale, iCOMAT, dell’Università di Bristol, dedicata allo sviluppo di materiali più leggeri e resistenti per veicoli aerospaziali e automobilistici. I fondi che ricevono il capitale NATO sono Join Capital, Vsquared Ventures, OTB Ventures e Alpine Space Ventures.

Secondo la NATO, il principale "avversario" americano è Anduril, specializzato in AI e robotica, droni e sistemi di sorveglianza.

La crescita del settore della difesa

Il conflitto tra Russia e Ucraina e i recenti investimenti in droni, cibernetica e intelligenza artificiale hanno modificato la percezione degli esperti del settore e della stessa Banca europea per gli investimenti, che ha concesso una serie di operazioni nelle imprese di tecnologia della difesa, eliminando una soglia minima di ricavi da applicazioni civili per le imprese di tecnologia dual-use che ricevono i suoi fondi.

Gli investitori in aziende europee di tecnologia della difesa

I principali sono General Catalyst e Prima Materia del fondatore di Spotify Daniel Ek, e Air Street Capital. Tra i 24 Paesi che contribuiscono al Fondo ci sono, oltre all'Italia, la Germania, il Regno Unito, la Spagna e la Turchia, invece non hanno partecipato Stati Uniti, Canada e Francia.

Fonte: Agenda Digitale