Dai cavi sottomarini ai satelliti: il progetto NATO
Il progetto, nominato Hybrid Space and Submarine Architecture to Ensure Information Security of Telecommunications (HEIST), prevede di reindirizzare i dati verso lo spazio, con dei sistemi satellitari, in caso di sabotaggio o disastro naturale. Secondo Bloomberg, sono stati stanziati 400.000 euro per il progetto, più i contributi in natura degli istituti di ricerca. La NATO ha affermato che il progetto, seppur non ancora annunciato pubblicamente, è stato approvato e presto verrà avviato.
I sabotaggi ai cavi sottomarini
L'urgenza del progetto è evidente, considerando le azioni già compiute dalla Russia contro i cavi sottomarini. Tra i più recenti, ricordiamo l'attacco nel 2022 ai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Solo un mese dopo, il Cable Shefa-2, poco distante da Nord Stream, è stato spezzato in due punti contemporaneamente, provocando l’interruzione di internet sulle isole danesi e scozzesi.
Le tappe applicative del progetto NATO
I ricercatori stanno studiando un metodo che permetta il reindirizzamento dei dati nel momento in cui vengono rilevati dei disturbi sui cavi sottomarini, accedendo alla larghezza di banda satellitare o eventualmente ad altri cavi sottomarini. I test dureranno due anni e saranno coinvolti anche partner commerciali e governativi. Si tratterà di un sistema capace di reindirizzare i dati sensibili anche come misura precauzionale, una sorta di sistema di backup automatico nello spazio. Secondo alcuni esperti, tuttavia, si tratta di un progetto molto complicato, anche per quanto riguarda le leggi internazionali.
Fonte: Cybersecurity360