Fake news e disinformazione: nuovi attacchi dalla Russia - Cybersecurity360

L’assalto dei troll russi a X

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la prima vittima dei troll russi è X: già dal 2022, infatti, una rete di troll russi, che si fingono americani, cerca di interagire con Elon Musk, con figure politiche e mediatiche conservatrici, tra cui Donald Trump Jr., legislatori, giornalisti e organizzazioni giornalistiche. L'obiettivo è generare visibilità e diffondere un sentimento anti-Ucraina. La piattaforma social ha rimosso tutti gli account. 

L’evoluzione della disinformazione online

Oltre ai social, sono stati creati veri e propri siti web falsi con notizie spacciate come vere. Questo è stato possibile grazie all'IA e al ricorso ad attori famosi a cui è stato chiesto di realizzare video ingannevoli. Secondo quanto riportato da Google, ad esempio, la pagina di disinformazione russa Newsroom for American and European Based Citizens è rimasta attiva sui social media anche dopo che il sito web è stato messo offline. Un post di gennaio su un sito web di nicchia legato a questo gruppo mostrava una mappa degli Stati Uniti inondata di rosso, a significare le vittorie del Collegio elettorale di novembre per i repubblicani, tranne che in una manciata di Stati. Inoltre, il canale Telegram Cyber Front Z, che diffondeva narrazioni a sostegno dello sforzo militare russo e anti-Ucraina, ha cercato di promuovere il Gruppo Wagner e il suo ruolo di sicurezza in diversi Paesi africani e da allora ha continuato a promuovere contenuti pro-Russia legati alla guerra.

Bassa qualità e massima resa

Come anticipato, nel mirino ci sono le elezioni presidenziali americane che si terranno a novembre. I principali interessati sono Russia e Iran. Quest'ultimo, in particolare, è riuscito a violare alcune comunicazioni interne della squadra di Trump. La strategia seguita è quella di ricorrere ad account di bassa qualità, che permettono di essere più efficaci impiegando meno risorse, spammando le loro comunicazioni molto velocemente.

Conclusioni

Questa tecnica è una delle preferite dei russi, che, di nuovo, vogliono influenzare le elezioni USA a favore di Trump. Dall'altro lato, l'Iran, invece, lavora per impedire che venga rieletto. 

Fonte: Cybersecurity360