Intercettazioni telefoniche ed Election Day USA 2024
Ultime minacce in ordine di tempo sono state le intercettazioni telefoniche ai contatti legati alla campagna della Harris così come a quella di Trump.
Secondo quanto riporta Reuters, senza confermare la notizia, pare che attori cinesi si siano introdotti nel sistema di Verizon, il più importante fornitore statunitense di banda larga, per intercettare le conversazioni telefoniche sia delle persone affiliate alla campagna di Kamala Harris sia di quelle legate alla campagna di Trump.
Secondo Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della campagna, il vicepresidente Harris avrebbe provato a ostacolare la salita al potere dell’avversario politico spingendo Cina e Iran ad attaccare le infrastrutture statunitensi.
Election Day USA 2024: indagini in corso
Il Dipartimento di Giustizia USA ha accusato tre membri del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane di hacking per tentativi di manipolare le elezioni. Parallelamente, FBI e l’Agenzia USA per la sicurezza informatica e delle infrastrutture stanno investigando su una possibile intrusione cinese nelle telecomunicazioni, attribuita a un gruppo di hacker noto come Salt Typhoon, che avrebbe colpito aziende come Verizon, AT&T e Lumen per raccogliere dati di sicurezza nazionale, inclusi dettagli sulle richieste di intercettazione del Dipartimento di Giustizia. Le aziende colpite sono state subito avvisate, e sono state fornite assistenza tecnica e informazioni per mitigare l’impatto. Alti funzionari dell’amministrazione Biden sarebbero stati nel mirino di queste intercettazioni. Il senatore Mark Warner ha definito la violazione “molto grave,” aggiungendo che la commissione di intelligence monitora la situazione.
Election Day USA 2024: la posizione della Cina
“Le elezioni presidenziali sono affari interni degli Stati Uniti. La Cina non ha alcuna intenzione e non interferirà nelle elezioni statunitensi”.
Lo stesso governo cinese ha negato le accuse, mentre insieme a Iran e Russia ha portato avanti un’azione di influenza sulle elezioni statunitensi. La Cina in particolare, secondo le agenzie di intelligence USA, ha tentato di colpire almeno dieci elezioni congressuali, statali o locali con campagne segrete sui social media.
L’arma della disinformazione
Fino al giorno delle elezioni americane, è stata registrata un’ampia campagna di diffusione di disinformazione online per mano di troll russi, che hanno tentato di coinvolgere anche gli account più influenti, come Elon Musk o Donald Trump Jr., con lo scopo di indebolire il sostegno internazionale all’Ucraina.
Già nel 2016 Russia aveva sfruttato operazioni di propaganda per influenzare gli elettori, ma la novità è stata la creazione di siti web falsi che presentano le notizie come fonti legittime.
Questa rapida evoluzione è stata favorita dai progressi dell’intelligenza artificiale, che ha semplificato la scrittura di articoli falsi, ma anche dallo sfruttamento di nuovi metodi, come il pagamento di attori per la realizzazione di video ingannevoli.
Per le elezioni in Moldavia che ci sono state lo scorso 20 ottobre, tra gli strumenti malevoli privilegiati c’è stato proprio il video deep fake, ma sono state sfruttate anche semplici mail fasulle per sabotarle, a conferma che disinformazione e fake news si stanno affermando sempre più come arma per la stabilizzazione degli equilibri tra e dei Paesi.
Fonte: Cybersecurity360