I punti chiave della riforma
La proposta di Lorenzo Guerini, a capo del Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, è stata approvata a settembre dalla Camera e prevede modifiche significative alla Legge 124/2007, che disciplina il "Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica". Tra le principali novità: l'accesso diretto ai dati e le restrizioni alle manifestazioni pubbliche. L'Intelligence potrà accedere a banche dati riservate senza previa autorizzazione giudiziaria, un cambiamento che solleva preoccupazioni in termini di privacy e potenziali abusi; inoltre verranno introdotte maggiori sanzioni per eventi non autorizzati, con rischi per la libertà di espressione.
Il rischio che si cela dietro questo cambiamento sta nella minor tutela di privacy e diritti fondamentali dei cittadini, così come nell’abuso di potere e sorveglianza sulla popolazione.
Un’Autorità delegata
Il disegno di legge propone un'Autorità delegata obbligatoria per supervisionare le attività di Aisi e Aise, conferendole poteri ampliati. Tra le sue funzioni: autorizzare operazioni sotto copertura per garantire l’immunità legale agli agenti operanti in contesti complessi.
Un Consiglio di sicurezza nazionale
Per uniformarsi agli standard internazionali, il testo prevede l’istituzione di una Strategia di sicurezza nazionale triennale e un Consiglio di sicurezza nazionale. Questo organismo, composto da ministri chiave, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il direttore del DIS, mira a migliorare il coordinamento e l’efficienza nella gestione delle risorse e delle minacce.
La legge 124/2007 e l'evoluzione dell’intelligence
La Legge 124/2007 ha già introdotto una profonda riorganizzazione dell'intelligence, ponendo il Presidente del Consiglio al vertice e ridefinendo competenze e responsabilità. Ora, con il cyberspazio come nuovo fronte di conflitto, la riforma punta a rendere l’intero sistema più moderno e integrato, rispondendo alle sfide del nostro tempo.
Con la Legge 124/2007, quindi, sono stati regolamentati l’organizzazione degli Apparati, i criteri di reclutamento degli addetti, i presupposti e i limiti di un sistema di “garanzie funzionali” per gli appartenenti ai Servizi che si trovassero nella necessità (a causa o nel perseguimento di finalità istituzionali) di violare la legge penale, la normativa sui “nulla osta di sicurezza” e quella sulle classifiche di segretezza da attribuire ad atti, documenti e altro a tutela dell’interesse della Repubblica, oltre a dare maggiore struttura all’organizzazione del Sistema e al segreto di Stato, già regolamentati precedentemente.
Fonte: Cybersecurity360